Accoccolato lungo la linea costiera orientale della Scozia, più precisamente nel Kingdom of Fife, Saint Andrews è un piccolo e grazioso paesino affacciato sul Mare del Nord.
In Scozia, le regioni hanno ancora nomi dal sapore antico che riecheggiano storie di regni e contee, il ché si sposa benissimo con il panorama che la caratterizza. Saint Andrews trova spazio in una zona di bellissimi bassopiani, i cui contorni naturali mostrano una campagna enorme, verdissima, delineata dal mare e puntellata di bestiame ed architettura gotica.
Se qualcuno ha sentito parlare di St Andrews prima di organizzare un eventuale viaggio in Scozia è fondamentalmente per tre motivi.
Il primo è legato all’Università: quella di St. Andrews è la più antica di Scozia e la terza – sempre per longevità – se consideriamo tutto il mondo anglosassone. Dopo Oxford e Cambridge, è accreditata come uno degli atenei più prestigiosi e rinomati del Regno Unito: è qui infatti che hanno studiato e continuano a studiare i rampolli dell’alta borghesia inglese. Ma non solo.
Se lo scenario circostante St Andrews fa tornare in mente gli intrighi e i giochi di potere degli Stark e dei Lannister, davanti all’Università non si può far altro che aspettarsi che il maghetto di Hogwarts esca da un momento all’altro.
In un certo senso è stata l’Università a portare me qui la prima volta, in questo paesino scozzese che non avevo mai sentito nominare prima del 2005.
All’epoca vivevo a Londra.
Il mio compagno di allora ed io eravamo stati invitati a trascorrere il fine settimana a Saint Andrews da un suo connazionale, con il quale aveva avuto solo contatti telefonici per un’intervista. Quello che poi si è rivelato un ospite perfetto, in quegli anni viveva in una casa di due piani dalle mura in pietra viva, posizionata vicino ad un ruscello, poco fuori dal centro abitato.
In quella grande casa dal mobilio rustico ed antico e dalle finestre piccolissime non era da solo: insieme a lui ci abitava la proprietaria, una donna di grande fascino molto vicina ai novant’anni, il cui patrimonio genetico vantava influenze austriache e scozzesi. Ma, probabilmente, furono le poche gocce di sangue italiano a spingerla ad accogliermi con particolare affetto.
Ricordo che, mentre dall’altra parte del tavolo si parlava di complicate situazioni politiche in un lontano Paese dell’Asia Centrale che stentava a risorgere, la signora non perdeva occasione per ritagliare qualche minuto di conversazione in italiano per raccontarmi di quando anche da noi c’era la guerra, degli anni trascorsi a Napoli e del padre che non fece più ritorno.
Il nostro ospite in quegli anni, oltre ad insegnare Relazioni Internazionali all’Università di Saint Andrews, stava portando avanti un dottorato sull’evoluzione del concetto di tortura dalla Grecia Antica ai giorni d’oggi, un’interesse che lì per lì mi era parso abbastanza creepy ma che in realtà era solo il primo passo per una brillante carriera nella politica estera di quel lontano Paese dell’Asia Centrale.
Ricordo con estrema dolcezza quei 2 giorni trascorsi a Saint Andrews.
Li ricordo come una parentesi ovattata in un periodo piuttosto turbolento, in compagnia di due personaggi all’apparenza così dissonanti ma che in comune avevano un’attitudine all’ospitalità e al rispetto senza limiti e, soprattutto, un vissuto tumultuoso – sebbene in epoche completamente diverse – e, quindi, mille storie da raccontare.
Il secondo motivo è il gossip.
Anche in questo caso c’entra l’università: a Saint Andrews hanno studiato e si sono conosciuti il Duca e la Duchessa di Cambridge, ovvero il Principe William e Kate Middleton.
La presenza dell’erede al trono e la curiosità verso una storia che presentava tutti i crismi della favola d’amore perfetta da riempire pagine e pagine dei rotocalchi rosa avrebbero potuto trasformare il piccolo paesino in un grande circo mediatico.
Cosa che però non è accaduta: se ne parlava ovviamente, ma la stampa inglese era stata caldamente invitata a tenersi lontana dal posto e così il Principe William se ne andava in giro per le stradine acciottolate di Saint Andrews come uno studente qualsiasi.
Proprio come quel sabato in cui lo vidi sbucare di corsa da dietro l’angolo mentre fuggiva dalla presa di un amico. Indossava una felpa grigia e un paio di jeans, aveva i capelli arruffati e le guance arrossate di chi probabilmente aveva giocato ad acchiapparèlla per un po’.
Con loro c’erano anche due ragazze, una bionda e l’altra castana. Una delle due era Kate? Forse, non saprei: William era nel pieno della propria bellezza – che, con tutto il rispetto per Sua Altezza, ha perso di botto negli anni a seguire – e in quella manciata di secondi i miei occhi si focalizzarono esclusivamente su di lui, come i miei pensieri per il resto del weekend, facendomi smettere una volta per tutte di chiedermi perché una persona decide di scrivere una tesi sulle torture.
L’ultimo motivo è la passione, ma non quella che scoccò da queste parti tra Will e Kate.
Mi riferisco alla passione per il golf, di cui Saint Andrews ne è considerata la casa per la presenza del Royal and Ancient Golf Club, un’associazione fondata nel 1754 che nel 1897 formalizzò le regole di questa disciplina.
Tuttora, a rotazione con altri campi, ogni cinque anni a Saint Andrews si svolge l’Open Chanpionship, il più antico torneo di golf che richiama ogni anno migliaia di appassionati.
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Sono tornata a Saint Andrews qualche mese fa, durante il mio viaggio a sorpresa in Scozia.
Sono stata felice nello scoprire che Mister l’avesse inserita come prima tappa nel nostro on the road per i resti dell’antica cattedrale e del castello.
L’atmosfera di un luogo fermo nel tempo, ritrovarlo immutato rispetto alla mia vita che, invece, è completamente cambiata nel frattempo e la possibilità di aggiungere ricordi ai ricordi, hanno reso questo ritorno davvero speciale.
sai che non metto mai l’inghilterra e la scozia tra i miei travel dreams ma questi post su questi paesini deliziosi mi stanno facendo ricredere? e non solo in via teorica, ma ne sto iniziando a parlare con amici per il viaggio dell’estate, quindi ora mi leggo bene tutti i tuoi post a tema e inzio a sognare!
http://www.audreyinwonderland.it/
Ti auguro più che di iniziare a sognare di iniziare a prenotare! 😉 Inghilterra e Scozia offrono di tutto, dalla storia alla natura, le scogliere, la campagna, le grandi città e i paesini medievali piccoli piccoli. Io ci tornerei ancora e ancora!
Meravigliosa Saint Andrews, un fascino irresistibile e senza tempo. Ancora ricordo i ruderi di quella cattedrale…Ah, se tornassi in Scozia di certo passerei di nuovo da lì. Mi piace come hai miscelato presente e passato…Leggerti mi procura sempre grande piacere ❤
L’area della cattedrale è magnifica.. il mare, le lapidi, i resti che sembrano messi in posizione strategica per sembrare ancor più suggestivi.. Il tutto ha quel pizzico di fascino un po’ tetro che mi piace tantissimo!
Grazie a te per leggermi xxx