Quando vivevo a Londra ho passato la maggior parte del tempo in un quartiere a cavallo delle zone 3 e 4, oltre i confini di quella parte della città conosciuta come East End, della quale solitamente il turista si limita a sfiorare la superficie, passando dai mercati di Borough e Spitalfield ai ristorantini di Brick Lane e i murales di Shoreditch.
Tra i quartieri in cui ho abitato, è a quello nel profondo est a cui ero più legata.
Nonostante fosse uno di quei posti in cui se non ci abiti non ci vai; nonostante avesse ben poco di londinese nell’aspetto estetico e architetturale, con le centinaia di sari che coloravano le strade, le pile di spezie accatastate fuori dai negozi e il caos che regnava su tutto, era quanto di più appagante ci fosse per me in quel momento e quanto di più londinese ci potesse essere nell’animo, ovvero la capacità di portare un pezzo di mondo nelle strade d’Inghilterra.
Quando vivevo a Londra mi piaceva salire su un bus a caso e scoprire solamente alla fine dove mi avrebbe portata.
Spesso giungevo in quartieri completamenti diversi dal mio – eleganti, raffinati, razionali e alla moda – che mi mostravano la Londra da copertina di Match Point e Notting Hill, agli antipodi di quella a cui appartenevo.
A bordo di quel bus la possibilità di mille vite diverse, reali ed immaginarie, si alternavano davanti ai miei occhi e dentro la mia testa proprio come in un film, mentre dall’altra parte del vetro scorrevano chilometri di candide terrace house a Belgravia; magnifiche maisonette a Belsize Park; graziose mews house nascoste tra le strade di Earl’s Court e Chelsea.
Ed erano proprio quest’ultime ad attirare la mia curiosità, per quella natura mista – tra il semplice e l’esclusivo – che appartiene agli edifici ibridi, reinventati, ai quali qualcuno ha concesso una seconda opportunità.
Le più belle mews house di Londra: la mappa
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Nel 18° secolo Londra iniziò ad espandersi dall’East End verso ovest e furono costruite innumerevoli terrace house nelle nuove zone di Mayfair, Kensington e Marylebone. Oltre alle grandi case, l’aristocrazia londinese aveva bisogno di grandi spazi per cavalli, carrozze ed inservienti e la soluzione fu quella di costruire una strada secondaria – mews – che girasse alle spalle della residenza, dove le stalle trovarono la proprio allocazione.
La maggior parte delle mews house ospitavano, quindi, la stalla e la rimessa per le carrozze al piano terra e un fienile e un paio di stanze al piano superiore, dove il cocchiere e lo stalliere potevano riposarsi.
Solitamente le mews house avevano due caratteristiche particolari: un tunnel sotterraneo che connetteva la stalla al seminterrato della magione e serviva al personale per spostarsi da un edificio all’altro senza arrecare disturbo ai nobili e l’assenza di finestre che affacciano nella parte posteriore in modo che gli stessi non potessero spiare i nobili mentre passeggiavano in giardino.
Le mews hanno quindi origini umili e altro non erano che strade di servizio delle grandi case dell’elite giorgiana e vittoriana. Ma allo stesso tempo una mews house era – e lo è tuttora – una sorta di gemma nascosta; un cantuccio sicuro, libero dal traffico, lungo un tranquillo vicolo acciottolato spesso annunciato da un pittoresco arco in pietra: un angolo di villaggio nel cuore frenetico di Londra, una dimora dal gusto vintage che ha finito con l’attirare la nuova elite dell’epoca moderna.
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Un paio di secoli più tardi, il limitato impiego di carrozze ed inservienti spinsero all’abbandono definitivo delle mews house. Molte di esse vennero vendute e alcune furono trasformate in rimesse per taxi, autofficine e copisterie. Mews divenne così sinonimo di strada malfamata e finirono col fare da sfondo alle faide tra gang raccontate da film e serie TV in bianco e nero.
Durante gli anni 60, però, i piloti John Surtees e Antoine Lurot ebbero un’illuminazione. Si resero conto infatti che avrebbero potuto acquistare una mews house per una cifra irrisoria e disporre in loco di un garage per la propria macchina da corsa, una comodità molto rara nel centro di Londra: fu solo il primo passo in un’escalation immobiliare che in pochi anni rese le mews house la casa dove artisti, designer e personaggi televisivi volevano vivere a Londra.
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Anche se non vivo più a Londra non ho mai smesso di fantasticare sulle vite dei londinesi, anzi voglio continuare a sentirmi ancora parte della città, con il privilegio però di poter sperimentare ogni volta una realtà diversa. Posso infatti affidarmi ai siti che permettono di scegliere online la propria casa vacanze, come Holidu, e scegliere tra tantissime case da affittare quella che voglio sia la mia per qualche giorno, traslocando di volta in volta dall’East End al West End e viceversa nel quartiere che più mi ispira.
Con un po’ di fortuna, magari un giorno, riuscirò anche a varcare l’uscio della mia – per un weekend – semplice ed esclusiva mews house, in un angolo tranquillo nel cuore più vivo di Londra.
Che belle case. Ho spulciato qualche immagine su internet e mi è venuta in mente la casa dove abitava Keira Knightley in Love Actually.
Bellissimo…. la prima volta che ripasso per Londra, ti chiederò ben bene dove andare a cercare…..
Lei abitava proprio in una mews house, la St Luke’s Mews a Notting Hill! Io sono disposta anche ad accompagnarti, nel caso qualcuno non fosse interessato all’architettura londinese del 18° secolo!
Le mews hanno il potere di riportare indietro nel tempo, a una Londra che non c’è più, a un grande paesone di campagna che si sta espandendo. Ce ne sono davvero un po’ ovunque, io in particolare sono innamorata di quelle – di cui non ricordo il nome – in una via alle spalle di Lancaster Gate.
E’ vero, Silvia. Quando si supera quell’arco ci si ritrova in un’altra dimensione, in un’altra epoca. Un’altra caratteristica di Londra, quella di saper sorprendere sempre, la sua poliedricità. Nella mia vita immaginaria io invece vivo a Warren Mews e la facciata della mia casa in primavera si copre di un bellissimo glicine. Eh sì, bello sognare!
Adoro le mews house. Semplicemente. Da quando ho letto un romanzo, tanti anni fa, in cui i protagonisti vivevano in una di queste case deliziose vicino a Cadogan Square, ho cominciato a sognare e sono andata a cercare le viuzze più nascoste. E’ una Londra che mi piace molto di più di quella caotica di Oxford Circus, e che mi ricorda ogni volta perché la amo tanto.
Mi dici per favore il titolo del libro? Sento già che mi piacerà, così, a naso.. 🙂 Oxford Circus se la conosci la eviti, o quantomeno a me faceva venire mal di testa!
Mi hai aperto un mondo! Ho appena scoperto quali saranno le mete per la prossima gita in quel di Londra. Sono veramente delle perle nascoste.
Londra è una di quelle città che non smettono mai di stupire: c’è sempre qualcosa di nuovo o di nascosto di cui si viene a sapere con il tempo. Anch’io ho tantissima voglia di tornarci presto!