Borgogna, un ritorno tra abbazie e vigneti

L’amore è come il vino… ha bisogno di tempo. …….

Dal film Ritorno in Borgogna.

La Borgogna mi è piaciuta talmente tanto che avevo intenzione di tornarci il prima possibile, ma quando lo pensavo, al termine di quel fine settimana, non immaginavo che l’avrei fatto giusto qualche giorno dopo.

Siamo partiti di sabato mattina con l’idea di toccare i punti che precedentemente avevamo dovuto tralasciare per mancanza di tempo, in un itinerario abbozzato un po’ al volo, forti della consapevolezza che la Borgogna non ci avrebbe comunque deluso.

In effetti non ci sbagliavamo: la Borgogna si è confermata una terra carica di cose da vedere, adatta ad itinerari enogastronomici certo, ma perfetta anche per chi non è appassionato di vino e cerca storia, arte o, semplicemente, un weekend a ritmi lenti.

A differenza dell’itinerario seguito nel viaggio precedente, durante il quale abbiamo raggiunto Djon per poi spostarci verso sud, stavolta abbiamo sfiorato Lione e siamo risaliti verso nord, attraverso le regioni del Beaujolais e del Mâconnais, fino a Tournus.

Devo dire che per quanto riguarda atmosfera e paesaggi, mi è piaciuto di più il primo viaggio, anche se la Borgogna del Sud custodisce cittadine storiche e meravigliosi castelli che rendono un viaggio da queste parti ricco e indimenticabile allo stesso modo.

Certo è che se si dispone di un tempo superiore ad un semplice fine settimana, l’unione dei due itinerari è praticamente la combinazione perfetta per scoprire tutte la sfaccettature di questa regione francese così bella.

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L’itinerario del mio ritorno in Borgogna.

[clicca sulla mappa per ingrandirla e stamparla]

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Di questo itinerario c’è una cosa che cambierei sicuramente: considerate le tante soste effettuate il primo giorno, mi fermerei la notte nei pressi Cluny per poterla visitare meglio l’indomani mattina ed andrei a Chapaize per pranzo, saltando del tutto Tournus.

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1º giorno: Ginevra – Villefranche-sur-Saône – Château de Fléchères – Cluny – Tournus

Villefranche-sur-Saône

Villefranche-sur-Saône è uno dei due capoluoghi storici della contea del Beaujolais, regione vinicola tra le grandi della Francia dove viene prodotto l’omonimo vino che troveresti sulla tavola se venissi a cena a casa mia.

Anche se questa cittadina costeggiata dal fiume Saona ha un centro storico grazioso, una bella chiesa dalla facciata in stile gotico fiammeggiante e diverse dimore del Rinascimento, noi abbiamo fatto sosta qui principalmente per mangiare.

In linea con i ritmi lenti e il pizzico di improvvisazione che hanno caratterizzato questo viaggio, abbiamo scelto d’istinto di fermarci per pranzo da Le Rive Gauche, un ristorantino dall’atmosfera informale con una bella terrazza affacciata sul fiume.

Durante il pranzo ci siamo resi conto che questo ristorante è un po’ il punto di riferimento della zona per quelli che desiderano mangiare una delle specialità del luogo – les grenouilles – ma il menu è comunque corposo e prevede diverse combinazioni di altri piatti tipici francesi, sia di carne che di pesce, a varie fasce di prezzo.

Château de Fléchères

Fléchères è il castello aperto al pubblico più grande nei dintorni di Lione.

Nascosto tra la boscaglia, inizialmente abbiamo fatto un po’ fatica ad individuarlo nonostante il navigatore, ma dopo un giro inutile per le campagne, ci siamo resi conto che in realtà si trova molto vicino alla strada principale.

All’interno il castello ospita una selezione di affreschi dell’artista italiano Pietro Ricchi che risalgono al 1632 e un appartamento a pannelli Luigi XV con arredi d’epoca. Anche se si sceglie di acquistare il biglietto limitato al parco – 40 ettari che comprendono giardini inglesi, fontane e un lago – si può accedere, comunque, alle cucine del XVII secolo ancora funzionanti. Non è tra i castelli più spettacolari che ho visto in Borgogna.

Dal 31 marzo al 30 giugno: sabato, domenica e festivi. 

Dal 1 luglio al 31 agosto: tutti i giorni. 

Dal 1 settembre a metà novembre: sabato, domenica e festivi. 

Cluny

Lungo la strada per Cluny, nella nostra caccia ai castelli, abbiamo fatto due brevi tappe, a PierreclosBerzé.

Ci siamo fermati a Pierreclos, un paesino circondato da vigneti e colline rotonde, per dare un’occhiata al suo château medievale. Sfortunatamente il sabato è chiuso al pubblico perché ospita eventi privati, altrimenti è possibile abbinare la classica visita ad una degustazione di vini locali all’interno delle cantine.

Pierreclos Borgogna

Il castello di Berzé, nel cuore dell’omonimo villaggio, è una fortezza del XIII secolo, costituita da 13 torri e 3 recinti che ospitano giardini, frutteti e orti. Passeggiando nei giardini terrazzati che nascondono una cappella carolingia e dominano la regione del Mâconnais, si gode di una magnifica vista sulla Val Lamartinien e sui vigneti.

Queste due tappe intermedie hanno fatto sì che arrivassimo a Cluny dopo la chiusura del famoso complesso abbaziale – la più grande chiesa della cristianità fino alla costruzione della Basilica di San Pietro di Roma. Mi sarebbe piaciuto visitarlo, anche se dell’intero sito – dopo la Rivoluzione Francese e speculazioni varie – è rimasto ben poco.

Cluny, comunque, è un borgo medievale molto, molto carino, con diversi scorci pittoreschi e una bella atmosfera conviviale.

Pierreclos: dal 01/07 al 30/06 e dal 01/09 al 30/09 dalle 14.00 alle 18.00. Dal 01/07 al 31/08 dalle 10.00 alle 18.00. Chiuso il sabato. 

Berzé: aprile, maggio, giugno tutti i giorni dalle 14.00 alle 18.00, chiuso il lunedì. Dal 01/07 al 31/08 tutti i giorni dalle 10.00 alle 18.00. Da settembre al 04/11, aperto tutti i giorno dalle 14.00 alle 17.00, chiuso il lunedì. 

Abbazia di Cluny: da 01/10 al 31/03 aperto tutti i giorni dalle 9.30 alle 17.00. Dal 01/04 al 30/09 tutti i giorni dalle 09.30 alle 18.00, a luglio ed agosto orario esteso fino alle 19.00.

2º giorno: Tournus – Chapaize – Château de Drée – Ginevra

Tournus

Come Cluny, Tournus è famosa per il notevole complesso abbaziale dedicato a Saint-Philibert, uno dei più importanti monumenti romanici della Francia. Di questa cittadina abbiamo apprezzato sicuramente l’albergo che ci ha ospitato, l’Hotel de Greuze, a due passi dalla Place de l’Abbaye, e l’atmosfera di festa che c’era l’indomani mattina, giorno della Prima Comunione dei bambini del paese che abbiamo guardato sfilare mentre facevamo colazione all’aperto al bar della piazzetta. Per il resto, nonostante la presenza di alcuni siti di rilievo, Tournus mi è sembrata più un posto di passaggio che un centro turistico o, semplicemente, quando siamo arrivati eravamo troppi stanchi per aver voglia di scoprirla.

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Chapaize

Avevamo attraversato questo paesino durante il viaggio precedente, mentre ci spostavamo da Brancion al Castello di Cormatin e per me è stato un colpo di fulmine. Non sapevo nemmeno come si chiamasse e, in previsione di tornare in zona, ho dovuto ripercorrere la strada su Google Maps per cercare di individuarlo.

Chapaize è praticamente un’unica strada costeggiata da casette in pietra color miele, un paio di ristorantini, una chiesa abbastanza importante per un paesino così piccolo e un marché paysan la domenica mattina che ha luogo in quella che definirla piazzetta è quasi un’esagerazione.

Chapaize è in poche parole uno scorcio da cartolina, qualcosa che ti colpisce al cuore per semplicità e poesia. Il luogo perfetto per una pausa mangereccia.

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Château de Drée

Lo Château de Drée è sinonimo di meraviglia. Insieme a quello di Sully, per me è il castello più bello tra quelli visitati in Borgogna.

E’ stato costruito a metà del XVII secolo dal Duca di Lesdiguières, Governatore del Delfinato, sul sito di una vecchia casa fortificata, come residenza di caccia. Nel 1995 viene acquisito da Ghislain Prouvost, membro di una famiglia francese di industriali, proprietari – tra le altre cose – della rivista Marie Claire.

Prouvost ha investito tantissimo per portare avanti importanti lavori di restauro e aprire la casa al pubblico. All’interno di quella che alcuni hanno definito come una piccola Versailles, le camere, la sala da pranzo e le sale sono lussuosamente decorate, in particolare negli stili Luigi XV e Luigi XVI, mentre il parco è un insieme armonico di bellissime fontane e parterre di piante e fiori che gli hanno conferito il titolo di Jardin Remarquable della DRAC , la direzione generale degli affari culturali della Borgogna.

Aprile, maggio, settembre e ottobre: tutti i giorni dalle 14.00 alle 17.00 tranne il martedì. 

Giugno, luglio e agosto: tutti i giorni dalle 10.00 alle 17.30.

Francesca

Francesca

Amante del caffè in tutte le sue forme, l'importante è che sia rigorosamente senza zucchero. Expat seriale. Innamorata del mondo in ogni sua sfumatura e latitudine, ha perso il cuore in Africa, ma finisce col cercarlo sempre in altri posti. Ne parla poco, ma ha un debole per Londra e il Medioriente.

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2 thoughts on “Borgogna, un ritorno tra abbazie e vigneti

  1. Wow! Mi stai facendo scoprire una regione forse un pochino sottovalutata in Francia? Parlo almeno per me, che non ho mai granché considerato la Borgogna, probabilmente perché nel mio immaginario fa rima con vino (del quale non vado pazza). Avevo già seguito il tuo primo itinerario. Con questo ho un quadro completo della regione e che dire? Il castello di Drée basterebbe da solo per farmi partire subito 😍
    Ciao Francesca, buona festa!

    1. In realtà anch’io ci sono capitata un po’ per caso: come scrivevo nel primo post, ho ripiegato sulla Borgogna perché volare in quel weekend era praticamente impossibile e alla fine ho scoperto una zona della Francia piena piena di cose da vedere, anche se poi quello che mi è piaciuto di più sono i paesaggi e i paesini piccoli piccoli. Ciao bella, grazie per essere passata!


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