Mi fa sempre lo stesso effetto. Hai presente quando guardi un posto e senti una vibrazione che ti tocca il cuore?
Non c’è bisogno di andare a cercare con lo sguardo qualcosa di unico e particolare, nuovo e sconvolgente, perché l’avverti guardando una casa, la forma di una finestra, il colore della pietra, la segnaletica stradale, il rivestimento colorato della vetrina di un negozio qualunque.
Mi fa sempre lo stesso effetto quando esco dall’aeroporto e inizio a guardarmi attorno. La sensazione è un po’ quella di un ritorno a casa, dopo tanto tempo. E l’ultima volta ho capito che questo batticuore ormai non me lo da più solo Londra, o l’Inghilterra in generale: cara Scozia, lo posso dire, hai abbattuto qualunque confine della geografia della mia passione.
Sto vivendo la fase di innamoramento più lunga della mia vita, ormai è chiaro, che è iniziata ancora prima di quell’estate a Brighton, del 1996.
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Il cielo sopra a Dundee è grigio ma non mi aspettavo nulla di diverso. Ho dormito in un posto bellissimo e in uno di quei letti talmente soffici che ti svegli con la sensazione di aver passato la notte su una nuvola o un batuffolo di ovatta.
L’aria è frizzante e la colazione inglese magnificamente abbondante, servita in una sala dalle grandi finestre che danno sul fiume Tay e decine di teiere di porcellana per lampadari.
Io sono già felice così.
Più tardi, quando le nuvole lasceranno spazio ad un cielo turchese, lo sarò ancora di più.
Saliamo in macchina, è ora di iniziare il viaggio: da Dundee ad Aberdeen, seguendo la linea della costa, in un susseguirsi di castelli e forti lungo circa 140 chilometri.
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Da Dundee ad Aberdeen: tutte le tappe.
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Claypotts Castle: un castello dalle dimensioni modeste ma dell’aspetto robusto, risalente alla seconda metà del 1500, che oggi si trova praticamente nel mezzo di Broughty Ferry, un sobborgo residenziale di Dundee. L’ingresso nel cortile circostante è gratuito e possibile 365 giorni l’anno, l’interno invece si visita solo su prenotazione.
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Broughty Ferry Castle è il forte del 15° secolo che domina l’estuario di Tay. All’interno ospita un museo storico-naturalistico e l’ingresso è libero.
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Dunninald Castle è stato realizzato nella sua versione definitiva nel 1824, dall’architetto James Gillespie Graham, in stile Gothic Revival.
L’ingresso ai giardini è gratuito – poco prima di raggiungere l’edificio si incontra una cassetta della lettere dove si può lasciare una donazione suggerita di 4 sterline e prendere liberamente una cartina della proprietà. Gli interni, invece, sono visitabili prendendo parte a tour pomeridiani a pagamento.
Il parco circostante, colorato da distese infinite di giacinti e narcisi, i cui vialetti sono coperti da tappeti di piccole margherite, ha quasi un aspetto selvatico – non per nulla si chiama wild garden – ma in realtà è curato nei minimi dettagli dalle mani di un sapiente giardiniere.
Incuriosita dal ronzare del nostro drone attorno al castello, una vecchietta esile e delicata, seguita da un vispo jack russell – il quale non ci ha pensato due volte a sfruttare un mio attimo di distrazione per lanciarmi una bella leccata sulle labbra – si è avvicinata per scambiare due chiacchiere. Qualche minuto più tardi, dopo aver girovagato alla sua ricerca, ci ha presentato il marito, al quale ha chiesto di darci l’indirizzo email per avere una copia della foto che avevamo scattato dall’alto. Mentre noi continuiamo a raccontare a lui quello che sarà il nostro itinerario in Scozia, con la coda nell’occhio la vedo avviarsi verso le lenzuola stese su un filo legato a due alberi.
Solo una volta tornata a casa e aver inviato quell’email con la foto, scoprirò di aver conosciuto Jonathan e Rosalinde Stansfeld.
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Scurdie Ness è il promontorio, nel villaggio di Ferryden, sul quale sorge l’omonimo faro costruito nel 1870. I cottage attorno al faro furono abitati dal responsabile del faro e il suo assistente – e relative famiglie – fino al 1987, anno in cui la luce venne automatizzata: oggi sono invece proprietà di un privato che li ha trasformati in una casa vacanze.
Una stradina pedonale conduce fino ai piedi del faro, punto in cui potrebbero essere avvistati foche, delfini e persino balene. Noi, purtroppo, non siamo stati cosi fortunati.
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Ecclesgreig Castle è stata probabilmente la delusione più grande del viaggio, anzi no, l’unica.
Avevo appuntato il nome di questo castello dopo aver visto alcune foto ed aver letto che è il luogo a cui è stato ispirato Dracula di Bram Stoker, anche se tale affermazione non è documentata e qualcuno sostiene che lo scrittore sia stato ispirato invece dal castello di Slains, durante la sua permanenza a Cruden Bay.
Ma una volta giunti sul posto ci siamo resi conto che il castello giace in completo stato di abbandono.
Non abbiamo raggiunto i giardini e la facciata principale in quanto c’era una jeep parcheggiata in modo tale da essere un chiaro invito a rimanere alla larga. Spiando letteralmente dal buco della serratura, ci siamo resi conto che l’interno è totalmente devastato e ormai avvolto dalle erbacce.
Dalle poche informazioni che sono riuscita a reperire, sembra che al momento non sia ancora arrivato il progetto giusto per recuperarlo e l’accesso ai giardini è permesso solo un paio di volte l’anno: durante lo Snodrop Festival a marzo e il 21 giugno.
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Crawton era un villaggio di pescatori che fu definitivamente abbandonato nel 1927 in seguito alla bassa pescosità del mare circostante. Oggi sono ancora visibili alcune rovine di 23 cottage che lo costituivano ma il vero motivo per raggiungerlo è la riserva naturale di Fowlsheugh, dove si snodano diversi trail.
Le foto non rendono giustizia allo scenario che si presenta davanti agli occhi quando si raggiunge il bordo della scogliera: lo sguardo spazia lungo il profilo delle falesie a strapiombo, tra fari, cascatelle e gole in cui trovano rifugio alcune delle più numerose colonie di uccelli marini, dalle urie alle pulcinelle di mare.
In aria, è un continuo, assordante volteggiare di gabbiani.
Però questo video può aiutarti da fartene un’idea.
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