“La leggenda narra che il vento di tramontana che soffia su Minorca cambi la personalità delle persone. Per questo, dopo averla visitata, molti non vogliono più abbandonarla o sognano per sempre di ritornarci.”
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Minorca, piccolo gioiello del Mediterraneo. Discreta, romantica, accogliente. Siamo di nuovo io e lei, la mia amica. L’abbiamo scelta perché sappiamo che non ci deluderà. Immaginiamo acque cristalline, un’atmosfera rilassata, gente cordiale e allegra, buon vino e ottimo cibo, vicoli stretti tra pareti di calce bianca, i pini che si distendono verso il mare e con le fronde toccano il cielo, spiaggette appartate che si aprono dietro a sentieri che si inerpicano tra gli arbusti.
Una pioggia continua e scrosciante di fine luglio, fastidiosa come una doccia ghiacciata, ci ha tolto un po’ il gusto della scoperta, costringendoci a tenere i teli da mare in valigia per la maggior parte dei giorni, ma in quel poco tempo che ci è rimasto prima della partenza, Minorca si è svelata e non ci ha deluse.
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Minorca in chicchi:
scorpacciate di: bocadillos di tutti i tipi al Cristanal y Gradinata, un localino dall’aria retrò nel centro storico di Maò.
ricordo più bello: un pomeriggio passato nella piscina interna del nostro hotel in cui c’eravamo solo noi: nonostante il malumore iniziale dovuto alla pioggia, alla fine, ci siamo divertite lo stesso.
da non perdere: una passeggiata a Ciutadella, l’antica capitale dell’isola.